I lupi sono stati per secoli parte integrante dell’ecosistema dell’Appenino campano, in particolare quello compreso tra i monti Picentini (sud-ovest) ed il massiccio del Partenio (Nord-ovest). Qui era arroccata, già dal VI sec a.C., una delle più bellicose e ribelli tribù sannitiche: gli Hirpini, che adottarono il lupo come animale “totemico”. La loro lingua era l’osco. In questa lingua “Hirpus” significa appunto “Lupo”. Per questo, fin dall’antichità, la terra dei lupi è la “terra degli Irpini”.
Oggi l’Irpinia si può identificare con la provincia di Avellino..
Il territorio dell'Irpinia è particolarmente propizio alla produzione di vino. L’area è prevalentemente di tipo montuoso e collinare. La posizione è strategica dal punto di vista sia pedologico (suolo) che climatico. Infatti siamo a pochi chilometri dal mare di Vietri, e siamo anche ai piedi dell’Appennino. I venti di terra, il Maestrale e la Tramontana si alternano a quelli di mare, il Libeccio, l'Ostro e lo Scirocco. Ne risulta un microclima irpino unico nel suo genere.
Per quanto riguarda l’aspetto pedologico la zona più occidentale dell’Irpinia è stata interessata da importanti fenomeni vulcanici tra cui l’eruzione del Vesuvio di circa 3.800 anni fa, circa 1800 anni prima di quella di Pompei (eruzioni pliniane dirompenti e catastrofiche), detta appunto “di Avellino” perchè i materiali vulcanici si trovano proprio in questa zona. Si tratta di pietre pomici che formano uno strato spesso anche 60 cm detto appunto “pomice di Avellino"